Ulisse ha tatuato su di sé tutto ciò che è successo e anche che avverrà dopo: Polifemo, Circe, le sirene, il ritorno a Itaca… Pitagora, Enea, Dante, Orlando, Romeo & Juliet, Don Quijote, Newton, Pinocchio, L’isola del tesoro, Charles Darwin, Sherlock Holmes, Albert Einstein, Bilbo Baggins, Alan Turing, Luke Skywalker, Pacman, L’alchimista, Harry Potter, Tim Berners Lee, Avatar….
Dopo aver ripercorso e illustrato PINOCCHIO, DON QUIJOTE, ORLANDO, DANTE e ENEA in un viaggio a ritroso, mi tocca ULISSE che ho sempre sfiorato varie volte.
Il mio nome è Nessuno, una parola… sono fatto di archetipi
Ulisse, tatuato della sua vita, delle paure e delle speranze, incontra Polifemo, la grande fame, e in un’iniziazione da apertura del terzo occhio lo soggioga accecandolo e ingannandolo: “Nessuno mi ha accecato”, dirà Polifemo. Ulisse ha usato la trappola insita nelle parole stesse e vince.
Le illustrazioni iniziano dal 5° canto, sull’isola di Ogigia.
Ulisse compie 12 tappe-fatiche come Ercole, tutto il ciclo dei 12 segni zodiacali fino alla gara dell’arco dove fa passare la sua freccia tra 12 anelli:
- Ciconi, ariete, marte
- Mangiatori di loto, toro, venere
- Polifemo e i ciclopi, gemelli (Polifemo mangia 6 compagni su 12), il palo infitto nell’occhio del ciclope che Ulisse rigira è secondo me l’asse del mondo che compie il suo cerchio secondo la precessione degli equinozi come una trottola nel grande anno platonico di 25800 anni (confronta con Il mulino di Amleto)
- Eolo, cancro
- Lestrigoni, leone
- Circe = falco che gira in cerchio (la ruota degli animali zodiacali), vergine (la dea trasforma 22 compagni in porci, rimangono incolumi Ulisse e un altro = 24/2=12, poi ne muore 1)
- Scesa agli Inferi, bilancia, venere
- Sirene, scorpione
- Scilla e Cariddi, sagittario, nettuno e giove (Scilla mangia 6 compagni)
- L’isola Trinakria e le mucche del sole, capricorno, Sole
- Esilio nell’isola di Calipso, acquario
- Dai Feaci e ritorno ad Itaca con vendetta sui Proci, pesci. nella casa di Ulisse 12 donne macinano il grano per fare il pane.
“non scordare il ritorno… Ulisse non deve dimenticare la forma del suo destino: insomma non deve dimenticare l’Odissea (mangiatori di loto, maga Circe, il canto delle sirene…)… Ulisse racconta il suo naufragio ai Feaci, poi al guardiano dei porci. L’unico che lo riconosce quando torna è il cane Argo. Penelope lo interroga su come aveva costruito il letto nuziale su una radice di ulivo, per poterlo riconoscere. Ogni volta va ricreato il tappeto intessuto e poi disfatto per poterlo ricreare attraverso le parole del raccontare… Ulisse da Nessuno deve tornare ad essere Ulisse (Sé stesso)” Italo Calvino
“Questi testi venivano veramente cantati, come una cantilena, al ritmo dell’esametro.. È lo stesso rapporto che c’è tra i due ritmi fondamentali dell’organismo umano. Il battito cardiaco (72 volte al minuto) e il respiro (18 volte al minuto) hanno tra loro un rapporto di quattro a uno: un respiro ogni quattro battiti. L’uomo greco aveva ancora la capacità, recitando o cantilenando l’Odissea e l’Iliade, di imitare fedelmente il rapporto biologico di quattro a uno che vige tra circolazione e respirazione. Il ritmo del corpo accompagnava quello del canto e il canto imitava il ritmo biologico.” Pietro Archiati