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Sui sogni

dal Libro Rosso di Jung
Tu sei un’immagine del mondo infinito
in te dimora ogni ultimo segreto del nascere e del morire
Se non possedessi già tutto questo
come potresti riconoscerlo?
I SOGNI sono le parole guida dell’ANIMA
la PAROLA è un atto creativo
la FIABA non è che la nonna del ROMANZO

Joseph Campbell
Il sogno è un mito personalizzato, il mito è un sogno spersonalizzato; sia il mito che il sogno sono simbolici nello stesso modo generale delle dinamiche della psiche. Ma nel sogno le forme sono ingannate dai problemi peculiari del sognatore, mentre nel mito il problema e le soluzioni mostrate sono direttamente valide per tutta l’umanità.
non dobbiamo neanche rischiare l’avventura da soli; perché gli eroi di tutti i tempi ci hanno preceduto; il labirinto è completamente conosciuto; dobbiamo solo seguire il filo del percorso dell’eroe. E dove avevamo pensato di trovare un abominio, troveremo un dio; dove avevamo pensato di ucciderne un altro, ci uccideremo noi stessi; dove abbiamo pensato di viaggiare verso l’esterno, arriveremo al centro della nostra stessa esistenza; e dove avevamo pensato di essere soli, saremo con tutto il mondo.
Il giudizio sobrio e moderno dell’Occidente è fondato su un totale fraintendimento delle realtà rappresentate nella fiaba, il mito e le commedie divine della redenzione. Questi, nel mondo antico, erano considerati di rango più elevato della tragedia, di una verità più profonda, di una realizzazione più difficile, di una struttura più solida e di una rivelazione più completa.
Il lieto fine della fiaba, il mito e la divina commedia dell’anima devono essere letti non come una contraddizione, ma come una trascendenza della tragedia universale dell’uomo. …
La tragedia è la distruzione delle forme e del nostro attaccamento alle forme … i due termini di un singolo tema mitologico … il down-going e il up-coming (catodo e anodo) insieme costituiscono la totalità della rivelazione che è la vita, e che l’individuo deve conoscere e amare se deve essere purgato (katharsis = purgatorio) del contagio del peccato (disobbedienza alla volontà divina) e morte (identificazione con la forma mortale)
Ovunque l’eroe possa vagare, qualunque cosa possa fare, è sempre in presenza della sua stessa essenza – perché ha l’occhio perfetto per vedere. Non c’è separazione.


WIKI:
Un uomo in media sogna complessivamente per sei anni durante la vita, circa due ore per ogni notte. Non si conosce ancora l’area del cervello in cui hanno origine i sogni, né sappiamo se abbiano origine in una singola area o se più parti del cervello vi concorrano, né conosciamo la funzione dei sogni per il corpo e la mente.


Zhang ipotizzò che le funzioni del dormire sono una sorta di trasferimento delle informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine, sebbene non vi sia una assoluta certezza sulla teoria del “consolidamento” della memoria.
Zhang presunse che, durante la fase REM, la parte inconscia del cervello sia occupata nel processare la memoria procedurale; nel frattempo, il livello di attività nella parte consapevole del cervello scende a un livello molto basso come i contributi dal sensorio, che risulta fondamentalmente disconnesso. Questo provoca il meccanismo di “continuo-attivazione” che genera un fiume di dati dalla memoria immagazzinata alla parte consapevole del cervello. Zhang propone che, col coinvolgimento del sistema pensante e associativo, sognando, il cervello del sognante mantenga la stessa memoria finché si verifica la sua successiva inserzione. Questo spiegherebbe perché i sogni hanno ambo le caratteristiche della continuità (all’interno di un sogno) e dei cambi improvvisi (tra due sogni)

Uno studio del 2001 ha mostrato l’evidenza che le ubicazioni illogiche, i caratteri e i flussi di sogno possono aiutare il cervello a fortificare il concatenamento e il consolidamento della memoria semantica. Una tappa del consolidamento della memoria è il concatenamento di ricordi distanti ma correlati.

I sogni possono rimuovere “nodi parassiti” ed altra “spazzatura” mentale. DEFRAMMENTAZIONE

i sogni possono funzionare come la psicoterapia “attivando connessioni in un posto sicuro” e, quindi, permettono al sognante di integrare “cose e pensieri” che, altrimenti, verrebbero dissociati


Devi dormire nella luce. Fino alla luce, il cuore si abbandona, si arrende. Viene raccolto perché è arrivato lì, in quella luce, senza forzare nessuna porta e anche senza aprirla, senza aver attraversato archi di luce e ombra, senza sforzo e senza protezione.
Non si passa dal possibile al reale, ma dall’impossibile al vero
Filosofico è il domandare, e poetico lo scoprire
María Zambrano


Per Artemidoro e gli antichi i sogni possono essere di 3 tipi:
1) profezia diretta ricevuta in sogno (çrûmatismös, oraculum);
2) predizione di un avvenimento imminente (hörama, visio);
3) sogno simbolico, richiedente un’interpretazione (öneiros, somnium).


DA “l’interpretazione dei sogni”

Se chiedo a un paziente non ancora esercitato: “che cosa le fa venire in mente questo sogno?”, in genere egli non è in grado di afferrare nulla nel suo campo visivo mentale. Se invece gli presento il sogno scomposto in singoli frammenti, allora, per ogni frammento, egli mi offre una serie di pensieri che si possono definire come il “sottinteso” di questa parte del sogno. Quindi, già per questa prima, importante condizione, il mio metodo d’interpretazione si scosta da quello popolare, celebre nella storia e nella leggenda, dell’interpretazione simbolica, per avvicinarsi al “metodo di decifrazione”. E’, come quest’ultimo, un’interpretazione en détail, non en masse; e anch’esso concepisce a priori il sogno come qualche cosa di composito, come un conglomerato di formazioni psichiche.
Freud

Novalis: “Il sogno è una difesa contro la regolarità e la banalità della vita, una libera ricreazione della
fantasia legata, in cui essa sovverte tutte le immagini del giorno e interrompe con un lieto giuoco infantile la costante serietà dell’uomo adulto; senza i sogni invecchieremmo precocemente, e così possiamo considerare il sogno, anche se non come una diretta concessione dall’alto, come un compito gradevole, come un amichevole compagno nel pellegrinaggio verso la tomba.”

La valutazione della vita onirica da parte di alcune scuole filosofiche, per esempio quella di Schelling, è una chiara risonanza dell’origine divina del sogno, mai posta in dubbio dagli antichi.

Hildebrandt spiega come, al momento di prendere sonno, tutto il nostro essere, con le sue modalità d’esistenza, sparisca “come in un invisibile trabocchetto”…
Eppure è vero ed esatto anche ciò che sembra il contrario. Voglio dire che questo distacco e isolamento si accompagnavano al rapporto e all’unione più intima. Si può dire addirittura: qualsiasi cosa il sogno ci presenti, esso trae il proprio materiale dalla realtà e dalla vita intellettuale che da questa realtà si sviluppa… Per quanto bizzarro possa essere, il sogno non riesce mai a staccarsi veramente dal mondo reale, mentre le sue creazioni più sublimi, come le più buffe, debbono sempre prendere a prestito la loro materia prima o da ciò che il mondo sensibile offre ai nostri occhi o da ciò che in certo modo ha già trovato posto nel corso dei nostri pensieri vigili; in altre parole, da ciò che
esteriormente o interiormente abbiamo già esperimentato.

Cicerone: S’aggirano confuse negli animi specialmente le ombre delle cose pensate o fatte da desti.

Delböuf: ogni impressione, anche la più insignificante, lascia una traccia inalterabile, capace, all’infinito, di riapparire

Strümpell: Gli elementi che compongono il sogno non sono affatto semplici rappresentazioni, ma vere e proprie esperienze psichiche, come quelle che si effettuano mediante i sensi durante la veglia. Mentre nello stato vigile la psiche rappresenta e pensa per immagini verbali e per mezzo del linguaggio, nel sogno pensa e rappresenta per autentiche immagini sensoriali.

Wolf Davidson, nel 1799 : Gli strani salti delle nostre rappresentazioni nel sogno sono tutti causati dalla legge d’associazione; nella psiche però il collegamento si svolge a volte in modo oscuro, tanto da farci credere a un salto delle rappresentazioni, laddove non ne esiste alcuno.

Hildebrandt: Il sogno possiede poesia meravigliosa, allegorie efficaci, umorismo incomparabile, ironia deliziosa. Esso vede il mondo in una particolare luce ideale e spesso accresce l’effetto dei suoi fenomeni con un’intima comprensione della loro essenza. Ci pone davanti agli occhi la bellezza terrestre in uno splendore veramente celestiale, il sublime nella sua più alta maestà, l’orrore nella sua
forma più orripilante, il ridicolo con un senso comico irresistibile; e talvolta, al risveglio, siamo ancora talmente assorti in queste impressioni da ritenere che mai e poi mai il mondo ci abbia offerto qualcosa di simile.”


TEMPO – MEMORIA – SOGNO essere anche in un altro senso indipendente dal fluire del tempo.