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El camino de Santiago (ho fatto gli ultimi 200 km nel 2001)

SONO SOLO UN IDIOTA INNAMORATO SUL CAMMINO DELLA VITA

IL MATTO

C’è una perfezione nel cammino che sconvolge la mente, la porta sempre più in là, perché lei non vuole credere a quello che le sta succedendo: il reale che parla il suo linguaggio più intimo, che intesse il suo sogno!
La mente crede di essere padrona, ma in realtà assiste all’illusione massima, alla coerenza-incoerenza compresenti ad ogni passo del matto.
Il matto ha perso la mente, non è più capace di mentire a se stesso, per questo scappa come un folle, giù per il ponte vertigine, rischia sempre di farsi male perché è nudo e le ortiche lo mordono e la menta lo addolcisce, l’eucalipto gli ricorda la speranza…di un amore donato.

Il tempo del sogno e della realtà non combaciano,
parlano la lingua degli uccelli sul ponte

IL MAGO

I viaggi comunicanti: sono le persone perse nel proprio viaggio, che in un certo momento si incontrano e comunicano.
Cercherò di tracciare il cammino fra i cammini, dove ogni cosa ripete incessantemente la stessa cosa da sempre: uno, tutto è l’espressione di uno, non c’è divisione, la mente è solo la metà del reale.
Dentro ognuno di noi stanno le miniature di tutte le altre persone.

Questo è il cammino del reale pellegrino
Il reale pellegrino sempre busca il suo destino
Coro: Ampolla de pollo, Ampolla de pollo, Ampolla de pollo

Esta es la suerte
Il reale pellegrino è l’innamorato perenne della sua novia
Ma lei sembra un miraggio e scappa come una gazzella
Si nasconde nel bosco, riappare sull’acqua, fa capriole nel cielo
Il reale pellegrino è ormai più matto dei santi idioti del cammino.

Es el viaje interior el tempo real
What are these stupid things that i carry? Past lifes?
La realtà parla attraverso le cose e ha il potere di comunicare con il sogno della mente di ogni uomo: una cosa può significare tante cose a seconda del sogno in cui è inserita, riveste il simbolo.

LA PAPESSA

Sono partito con un padre e una madre in erba, più giovani di me, come un secondo lungo parto… avrei toccato i due mari-orizzonti, fra la spiaggia calda del bimbo e la rupe d’oceano.
Sosta ad Arles con il suo vento e la Madre Bianca pescatrice-peccatrice di Spirito Santo, Barcellona con la sua incredibile Sagrada Familia e la salita e il ponte di colombe e la discesa nel suo interno-esterno, Bilbao con il suo sottotitolo assolutamente inaspettato in lingua basca: BILBO!
Per chi conosce “il Signore degli Anelli”, l’hobbit che ha trovato in gioventù l’anello del potere apparirà subito nella sua mente. Avevo deciso che BILBO era il primo segno del cammino e non lo avrei lasciato scappare. Non mi potevo più sottrarre al cammino del figlio-idiota-innamorato attraverso la spina centrale, la ruta della freccia amarilla, che congiunge i due opposti, l’alba e il tramonto, per far rinascere il FIGLIO alla sorgente della vita!
Ho fatto una cosa bella per me! Ho fatto il cammino di Santiago fra acqua e fuoco
PERCHE’ SEI VENUTO?
E’ la domanda che mi sono posto e che implicitamente chiedono le altre persone del cammino con la loro presenza di apparizioni nella vita, percorso unico con una sola direzione e dove non si può tornare indietro… C’è qualcosa di inevitabile!

Questo è il cammino della vita…un pò buono, un pò malo…
tu non puoi mai tornare indietro, hai un messaggio da consegnare…
un messaggio che non comprendi. I vari personaggi si incrociano per la via, questa è una magia, perchè ognuno aiuta gli altri senza saperlo!

L’IMPERATRICE

Avevo sentito da vari anni che c’era un cammino. Poi ho scoperto che Santiago-Giacomo insieme a Giovanni (i due figli del tuono) e Pietro, assistono alla trasfigurazione di Cristo, figlio di Dio. I figli del tuono mi fa pensare a due gemelli dentro un albero, che vengono liberati dal padre tuono con un colpo di fulmine, come nella favola più vecchia del mondo, e come la prima esperienza della mia vita attuale.

GIACOMO, Spirito Santo, BAR-ABBA?
GIOVANNI, Figlio, BAR
PIETRO, padre, ABBA

Santiago, Gerusalemme, Roma da sempre i tre pellegrinaggi
Ma dove si uniscono i tre cammini? Nel punto interno?

Ho fatto il cammino di Santiago! Ora posso fare qualsiasi cosa! Questo è il premio.
Il cammino di ROMA-AMOR mi attende ora?
Lo Spirito Santo o Madre-terra mi aspettava a VILLAFRANCA, come mia madre Anna Franca! Tutto quello che è successo mi ha fatto compiere il cammino.

A BILBAO, o BILBO quindi un vecchio hobbit avrebbe consegnato l’anello e la missione a me suo nipote FRODO (antica parola anglosassone per “destino”),
da Bilbao sarei andato a Burgos, poi a Leon, e a Ponferrada; qui avrei deciso se affrontare il cammino a piedi, il resto era tutto da scoprire.
In effetti stavo aspettando l’autobus con DESTINO BURGOS, assaporando per la prima volta l’odore della mia solitudine, e dopo avermi fatto esplodere latte e cacao sulla faccia come un bebé cresciuto che si alimenta da solo, non appena avevo dimenticato l’ipotesi di incontrare BILBO ecco che un omone grassoccio con due baffi da nano mi fa cenno con la mano di stare attento a un certo tipo arabo: mi fa il simbolo di rubare! Chi meglio di BILBO avrebbe potuto ricordarmi? BILBO che “rubò” l’anello, senza volerlo?, e che insegna a FRODO il cammino…MIO-NOGNO, (un altro paesino incontrato vicino a Bilbao) stava comunicando con me di nuovo finalmente in questa vita!
SE VUOI UNA COSA, CHIEDILA! mi disse una volta mio nonno Sisto…

Il destino era lì che mi aspettava, FRODO aveva accettato il compito arduo senza sapere in che cosa sarebbe consistito, con un anello ora invisibile sua propria volontà. FRODO avrebbe incontrato anche gli altri personaggi della compagnia dell’anello, lungo il cammino, ognuno ad indicare qualcosa…

LA MAPPA DI UNA STORIA: i personaggi-pedine appaiono e scompaiono al nostro eroe ma sono sempre sulla mappa! Non ci possono uscire tranne che nei momenti della luna, dove tutto sembra perso.

Definire il tempo del sogno è come uscire dalla porta sul retro ed entrare nel bosco incantato dove c’è un altro tempo in cui tutte le cose sono e ti aspettano per salutarti… è come tracciare i margini della veglia…

BURGOS – L’IMPERATORE

Volo a Burgos, la porta di Maria mi sorride, mi prendono subito per un pellegrino un pò svitato che ha con se un peso spropositato (siamo a 500 chilometri da Santiago!) e come un salmone risale la via al contrario. ENCANTADA! OBLIGADO.
Faccio diversi chilometri in senso contrario al cammino per raggiungere il camping FUENTAS BLANCAS. Camminare al contrario con quello zaino veramente pesante mi da una certa gioia; la gente mi guarda stupefatta.
Per la prima volta sperimento il silenzio del cammino.
Dovevano essere circa 15 chili come portarsi un bambino o un hobbit sulle spalle!
Sì ora sono GRAMPASSO IL RAMINGO che solo dopo si scopre essere ARAGORN IL RE NASCOSTO che deve riforgiare la spada della verità…
Al campeggio delle fonti bianche un MINIGOLF si chiama GEMINI…

Qui anche gli angeli hanno l’armatura
e i bambini parlano la loro lingua…
un cristo di pietra fra la faccia di luna e la faccia di sole e una madonna sirena come il mare sono appoggiati alla croce

Una donna anziana, sale sull’autobus, con un cappello bianco in una busta di plastica trasparente…penso che in questa realtà già spostata DEVE ESSERE GANDALF IL MAGO che non vuole usare il suo potere ora, sarebbe troppo facile arrivare a Santiago sopra il re delle aquile o cavalcando OMBROMANTO!

Il pellegrino di ferro seduto sulla panchina è seminudo e scalzo, figlio del bosco! La gente ci si siede accanto e scatta foto ricordo! A Burgos conosco FLAVIO brasiliano che zoppica, penso subito al diavolo ma poi scopro che è solo un dolore al piede. A Flavio per la sua corporatura e il suo sguardo quieto inquieto a caccia di tesori terreni gli assegno il ruolo di GIMLI IL NANO. Gli faccio vedere le mie tre ferite al piede sinistro…mi dice: SANTIAGO TI STA DICENDO CHE DEVI ANDARE PIANO!
Mangio una pesca sulla fontana di Maria (CLICK), vedo che a uno dei bambini di pietra gli manca un piede! Mi scalzo e cammino…che bello, la pietra è calda.
Rincontro Flavio, parliamo, “due perduti in una notte sporca”, ma la notte si è trasformata in un giorno solare, la prima magia! Gli dico che sono sul cammino perchè voglio affrontare la mia paura di stare solo, con pochi soldi, in una terra che non conosco, dove parlano un’altra lingua, dove ho bisogno degli altri e dove non posso fuggire da questa situazione e quindi devo “ballare” su questo cammino.
Dico a Flavio che lui è un trasformista, donna-uomo, diavolo-salvatore, pellegrino-turista; questa è la strana impressione che mi fa. Al camping riparo il fax con il rullo.
La tenda traballa perchè una delle aste della croce si è rotta (la riparo con un truciolo preso a Barcelona, che mi ricorda in piccolo quella forma aliena della Sagrada Familia), so che dovrò lasciarla se voglio fare il cammino…ognuno prenda la sua croce e mi segua! Parto per LEON, ora so che ce la faccio a stare da solo. Parlo con gli altri, niente mi fa paura.

LEON – LO IEROFANTE

Sceso dall’autobus incontro subito YUKKA o YUKKA-MAN di Finlandia con il suo sguardo dolce sotto gli occhiali sempre storti. Penso che dopo il nano, lui con la sua flemma nel parlare e nel camminare, eppure il suo continuo avanzare nel camino, deve essere LEGOLAS L’ELFO, qui ora senza arco e frecce.
Ma è anche come il suono di un animale che si aggira solitario nelle nevi siberiane e ogni tanto ricorda a se stesso il proprio nome: YU’KKA! Forse per richiamare qualcosa dal silenzio che lo circonda. Lui è malato ma continua il cammino, da solo! Arriva dalla Francia! Che forza!
Mi danno un messaggio in un bar per un ragazzo di Santiago! Ora sono incastrato come nel messaggio all’imperatore di Kafka.
LEON è molto diversa da come credevo: mi aspettavo un paesino sui monti e invece è su questa pianura interminabile con la sua cattedrale spropositata e inaspettata… residuo di un tempo di re leoni. San Giorgio e il drago e un Cristo primitivo che ha un piede su una casa-punta! La mia situazione! A LEON IL MISTERO SI ALLARGA
Trovo finalmente la soluzione per le mie tre ferite: cerotti come seconda pelle e ciabatte ritagliate appositamente…ora posso camminare! Non è più uno strazio.
Me repiento che la mia secunda piel es ahora sul mio corpo rarefatto como una secunda mente che me indica el camino de la vida como un sueno encantado

la vita è come ripetere una cosa già vista
è lo scarto fra l’immaginabile e il reale che svolge la vita come una carta nuova e vecchia
la terza via è il viaggio interiore che scende giù dalla gola impastata con il sangue
(mangiando l’ostia)
SU UN MURO: la muerte non existe, tu eres luz y vida, “jo soi la resurrection”
YUKKAMAN mi ha spiegato da dove passa su per giù il cammino.
TU PROVA A CAMMINARE E SE NON CE LA FAI PRENDI UN AUTOBUS, mi dice
SI, DEVO PROVARE A TUTTI I COSTI!
Lo rincontrerò a Casa Novas dove io gli dirò che ho pochi soldi.
I’M SURE YOU WILL MANAGE IT VERY WELL! mi rassicura YUKKA, è proprio un toccasana!

PONFERRADA – L’INNAMORATO.
GLI AMANTI : ZAIN : VIA PREPARATORIA

Da zain sicuramente deriva zaino o mucilla come si dice in spagnolo.
Il matto è mui cargado dalla sua mucilla, è il peso della sua vita che non vuole lasciarlo libero, che comunque deve portare con se, carico di dolori e gioie infiniti… il matto va…
Volo a PONFERRADA, da lì inizierò a camminare (202 chilometri) perchè voglio passare da SAMOS e quindi non posso avvicinarmi di più a SANTIAGO senza perdere il cammino. Per prima cosa raggiungo il castillo de los templarios, è chiuso ma la T sta sopra la porta, la T come croce ansata egiziana senza l’ansa-ampolla mi dice che:
il segreto esta cerrado fra la realtà e la finzione

incontro per la prima volta TIMOTEO francese. Mi chiede dov’è l’albergo dei pellegrini. NON LO SO. Oggi non entrerò nel segreto dei templari, perché sono già nel segreto! Lascio la città vecchia.
IL PRIMO CAMPO E LASCIO LE STECCHE DELLA TENDA! Mi dico
Lo trovo subito.
Lascio le stecche e una pentola: simboli del maschio e della femmina. Così segno l’inizio del mio cammino! Arriva un vecchio, va a pescare Gesù.
Sperimento il cammino. Trovo subito la casa della mia infanzia con i giochi di plastica colorata in un giardino di ghiaia bianca…
Grido al silenzio di un paesaggio sublime.
ORA CI SONO anche con tutto il dolore dei miei piedi.
Arrivo ad un paese stremato ma mi dicono che qui non c’è un albergo dei pellegrini, cerco di fare l’autostop, un autobus non c’è. Arriva un francese in bicicletta, mi dice che sotto i primi ARLBORES si accampa e si addormenterà. Faccio provviste di cibo e sul primo campo, mi accampo. Mangio. Uccelli. Una lavatrice. Una visione di stelle. Mi addormento.

Il cammino è diverso per tutti
Inizia non si sa dove
Finisce non si sa dove
L’importante è andare e lasciare tutto
Le ferite e il dolore fanno parte del cammino
Senza di esse non sarei arrivato qui
Something is watching me!

Mi sveglio bagnato. Riparto per farmi caldo. Arrivo a CACABELOS e mi dico ridendo che qui non posso fare a meno di cacare. I cani abbaiano. O che belo cacare a Caca-Belos! Mi fermo nella prima piazzetta per fare colazione. Mi lavo i denti in una fontana di un bimbo-gesù di pietra che gioca con un pesce. Alzo gli occhi. Questa è PLAZA SAN LAZARO! Lazaro alzati e cammina!
Qui tutte le cose sanno di antico
Cacabelos mi ricorda i paesini della Val d’Aosta e mio nonno…
Riprendo il cammino.

Sono sul cammino da un giorno, e il cammino mi porta con se, anche con il dolore ai piedi e una mucilla spropositata. Uscito dal paesino, sulla salita ecco che incontro cantanti il vecchio e il giovane JOACHIN; solo dopo scoprirò che si tratta sicuramente di TOM BOMBADIL LA FORZA NATURALE che canta col sole nel cuore e scaccia i fantasmi ed è l’unico che può mettersi l’anello senza scomparire, MERRY IL FELICE HOBBIT e suo fratello PEPE PIPPIN (che per ora non c’è).

QUANTO COSTA LA CUESTA! INRI-TACION

Fra canti e risa e cistes (barzellette in spagnolo) mi infondono forza e tranquillità. TOM mi dice di mandare la mucilla grande per correo a Santiago. MERRY mi fa vedere le moras negras e dice che il cammino ne è pieno: non si può morire di fame! Mi sorride sempre e mi guarda come un pagliaccio da circo a portare un peso simile. Mi chiede se sono molto forte. Gli dico di no (non sono l’uomo forte).
Canta canzoncine dei cartoni animati saltellandomi accanto allegro, sembra un piccolo dio venuto ad alleviarmi il dolore del primo cammino…o io da bambino con questi occhi di luce a darmi forza.

VILLAFRANCA – IL CARRO

Finalmente arrivo a VILLAFRANCA che mi suona come ANNA FRANCA, mia madre. Sono sfinito. HOLA CABALLEROS! Ricevo la carta del pellegrino e il mio primo letto meritato.
Rincontro TIMOTEO, gli dico che assomiglia al bello di FALBALA’ di un episodio di Asterix e Obelix; lui dice che gli è sempre piaciuta e mi chiede: DOV’E’ FALBALA’?
Certo non posso incontrare solo personaggi del Signore degli Anelli!
FOLLOW YOUR BODY AND YOUR HEART! WHEN YOU WANT YOU STOP, OR YOU GO TO SEE SOMETHING, OR YOU GO, JOUST FREE YOURSELF! Mi dice
È come il primo insegnamento prima di affrontare il cammino che mi metterà sicuramente alla prova.
TIMOTEO cerca una risposta per il suo futuro lavoro, mi dice che credeva di trovare la soluzione chiara alle sue incertezze grazie a questo cammino, ma solo ha seguito se stesso e la freccia e la propria ombra sotto il sole…
gli dico che IL CAMMINO TI HA GiA’ RISPOSTO! DEVI PRENDERE LE COSE UNA ALLA VOLTA COME VENGONO SENZA CHIEDERTI COSA CI SARA’ DOPO, SENZA FARE PIANI TROPPO GRANDI PER LA VITA!
Lui dice THAT’S RIGHT! È vero.

A Villafranca conosco anche ANTONIA brasiliana, la cittadina del mondo. Lei mi fa vedere la croce dei templari: è una doppia croce, con due bracci orizzontali. Le dico che ieri nel cielo ho visto esattamente la stessa forma: tre aerei che hanno lasciato tre scie incrociate! Lei ride, crede che io stia scherzando.
L’omone del rifugio scaccia i dolori con le sue mani e benedice tutti quanti dopo averci fotografati; mi mangio due piattate di paella! C’è tanta gente dolorante alle gambe e ai piedi ma che non desiste dopo aver fatto centinaia di chilometri; è come se il dolore facesse parte del cammino. È accettato così.

Uno strano francese mi fa pensare che tutti i francesi abbiano qualcosa a che fare con il circo anni venti. Il MIMO FRANCE’ smentisce! Non ha immaginazione!
TUTTO E’ IMMAGINAZIONE! Gli dico. Imagination is life!
VEDI QUELLA PORTA SUL MURO? DOVE PORTERA’? gli chiedo
L’UNICO MODO DI SCOPRIRLO E’ ATTRAVERSARLA! mi dice
Ma non ha capito che l’immaginazione si trova proprio lì dietro, non bisogna aprire la porta!

Uno strano disegno a mezzo fra uno schema di utero femminile e una illuminazione ricevuta in dono sul cammino della conchiglia!
L’indomani spedisco 12 chili a Santiago e procedo: sono un uomo più libero ora!
Sono sul cammino.
Poi a un bivio-incertezza sento: MARCO!
Sono di nuovo J. J. e PEPE, il fratello di MERRY! Lui è un Good hacker!
Da grande farò il pirata informatico!
I’m an Happy pilgrim!
Se puede pescar sin muerte! Qualcosa è morta sul fiume…si sente l’odore.
Conosco MICHEL francese. Ci vedremo tutti a VEGA.
Metto i piedi nell’acqua del fiume, poi ci entro dentro con le gambe, poi risalgo dall’altra parte sull’erba al sole! Mi sento rinascere, come quando ero piccolo in montagna! CIAO NONNO!
Il cane marrone…

VEGA – LA GIUSTIZIA

DOV’E’ VEGA? chiedo come se parlassi del pianeta di GOLDRAKE!
AQUI! Mi dice la signora.
Bagno integrale nel fiume gelido.
IL NOSTRO HERMANO ARAB! Mi dicono
Conosco i CANARINI e JOSE LOUIS. Il CANARINO capo di Tenerife, figlio di una ATLANTIDE MENTALE, mi racconta degli affreschi (che io non ho visto) dentro il castello di Ponferrada: mi dice della la virgen de árboles (la vergine dell’albero) che i templari avevano nascosto nell’albero prima della guerra contro i mori e dopo tagliano l’albero e la ritrovano intatta! Che strana storia! Mi ricorda riti di fertilità e magia…

Mi ricarico come una pila al sole…a Vega c’è un altro castello che PIPPIN dice dei templari, lui e MERRY ci vanno, poi PIPPIN mi dice seriamente che il castello ha le pareti d’oro ma è pieno di serpenti!

LA CONOSCENZA (oro) E’ PROTETTA (serpenti) AGLI OCCHI INDISCRETI!

Espiritu Santu: INTERIORISMO

Su dei banchetti da scuola media o elementare chiedo a MICHEL, l’angelo francese: TU CONOSCI MONT SANT MICHEL?
Lei mi guarda stranita come se fossi un mago: io non so che lei si chiama Michel!
EL CAMINO ES MAGICK! Mi dichiara lei.
Magnana O’CEBREIRO, o CEREBREIRO cane infernale nato dal cervello umano!
Vado con Jose Louis, parliamo di film e set di film e gli attori fuori dal set. Mi sembra di essere in STALKER…with the fog you can see anything or nothing!
Ci fermiamo, su una pietra c’è il disegno di un’ancora con filo serpentino e la scritta: PETIT CIAUDE’, non so cosa vuol dire.

Mi ritrovo solo a godermi i panorami alti: le montagne sembrano onde di un tempo fermo, la strada che si snoda sul monte mi ricorda il perfetto cammino della compagnia dell’anello.
Urlo: OLA’! agli uomini che salgono ciechi come piccoli animali di montagna.
Mi faccio il turbante con la camicia indiana e caco. Mi sento veramente libero!
La vida es un sueno
Passo il passo: due angeli con la coda da pesce pregano davanti al calice, sole nascente, 8 stelle-croci.
Poi arrivo alle case di Asterix e Obelix! Siamo in Galizia, il passo del Cebreiro non è così tremendo come mi era stato detto.

O’CEBREIRO – L’EREMITA

Al CEBREIRO c’è questo bambino biondo che sembra sia solo, ma poi scopro che è con la sorella che non gli assomiglia per niente. Mangiamo il cibo dei celti.
NEL CAMINO, SEI SOLO MA PIENO DI AMICI mi dice lei
È come se le cose si spostassero con la mente…
È la continua scoperta della propria cecità
Infinita e incondizionata…
Come la mente recepisce il reale attraverso un sonno
E allora le persone appaiono come esseri divini
Caduti dal cielo
Con occhi di cielo
E denti da piccolo animale

ESTO MUI CANSADO, SIN MUERTE
Ragazzi al tramonto
Trasporto l’immagine del sole su ognuno di essi
Il tramonto del sole indica la strada che ci aspetta domani.
Magnana TRIACASTELA? Tre castelli?
Parto con José Louis ma la mia mucilla sta per rompersi; lui mi dà ago e filo, sono di nuovo solo.
Allegro ma non troppo
El tiempo del silencio
Il cammino solitario. Un tunnel di alberi.
Penso allo spiritello ARIEL della tempesta di Shakespeare che libero come l’aria dice: non è vero!
Conosco IKER, gigante pollicino che deve tornare a casa, sicuramente giovane BOROMIR che vuole impadronirsi dell’anello senza conoscere prima il pericolo, o CALIBANO dell’isola, forza della natura ma schiavo delle proprie voglie…
KALIMOCHO
WHERE IS MY ANOURAC? Dov’è il mio bastone?
Si accoppierà lungo il cammino con LA STREGA ANOURAC.
IKER toglie il piccolo ramo dal bastone croce come se fosse di biscotto.
Poi giù fino a Triacastela. TAKE YOUR TIME!
Faccio la ruota con tre tedeschi, THE WHEEL GOES ROUND!
Merlin, the house in the tree
La Sagrada Familia è disegnata da Gaudì nel 1889 e per suo volere deve essere fatta solo con i soldi dei fedeli. I suoi alberi interni ora sono come questi alberi verdi di muschio della Galizia, sono incredibili e vecchi come la Sagrada.
GOOD THOUGHTS MAKE THE ANGEL COME TRUTH
Arrivo a Triacastela ma con Josè decidiamo di proseguire fino a SAMOS.
Romperò questo ritmo, per conoscere nuova gente, e per non adagiarmi alle persone che già ho incontrato, mi dico.
Proseguiamo. Io decido di fare un tuffo nel fiume sotto la cascatella. Urlo!
Sono di nuovo solo. Ora ho troppo fiducia in me e sbaglio strada attirato dalle streghe del bosco su per questo sentiero non più frequentato, arrivo in un campo con buche di piccoli animali, penso ai serpenti, la stanchezza e la paura si impadroniscono di me. Torno indietro turbato. Arrivo a un paesino. Un branco di pecore passa. Penso al diavolo. Chiedo a delle donne che lavano sul fiumiciattolo quanto manca a Samos. CINQO KILOMETROS! Mi fanno con il segno della mano aperta…
Così sbaglio strada per la seconda volta, ora a destra, sgradevole sensazione, cani che abbaiano e si rincorrono, musica a tutto volume da una casa senza uomini. Torno indietro. NON SE PASA! Riprendiamo il cammino centrale. IS A LONG WAY! Facciamo gli ultimi chilometri come in guerra, penso. Sotto un sole inclemente.

SAMOS – LA RUOTA

Un nome nuovo trasforma l’essere nel mondo del possibile.
QUE TAL?
NEXT BAR, NEXT LIFE
FEIRE DOS ALEMAN
ARLBORES

GIACOMO, Spirito Santo, BAR-ABBA – GIOVANNI, Figlio, BAR – PIETRO, padre, ABBA

Alla fine arriviamo a SAMOS.
NOSOTROS SUMUS A SAMOS! Mi ricorda un nome greco latino. Qui c’è un enorme monastero e l’albergo è proprio dentro uno dei suoi lati.

EL DIABLE menta e ortica

I pensieri creano delle forme
Le forme-pensiero possono compiere
L’odio, l’amore, la paura, la gelosia, la brama, la gioia
Queste azioni delle forme-pensiero sono visibili a tutti
Perché, anche se inespresse, tendono l’energia in potenza
Come nuvole scolpite sopra l’uomo
È un’energia in movimento che se si blocca in forme-pensiero ricorrenti, come delle fissazioni, allora producono nel corpo delle infiammazioni o malattie, non trovando altro sbocco all’essere.

Mi sveglio di notte. Ripenso alla mia vita dolorosa. Il lavoro. I casini. La solitudine…poi vedo davanti a me su un poster attaccato al muro l’immagine chiara fatta di luce e ombra di un cavaliere templare con la faccia a croce infiammata di luce davanti a una specie di albero radice con quattro rami tagliati all’altezza delle sue spalle. Mi chiedo cosa vuole dirmi. Poi vado a gabinetto e lì sul muro nella completa ombra c’è un disegno fatto con la luce rifranta: una doppia coppa graal con un sole nascente e due corna di cervo! Il segno di Cristo Rinascente! Questo è il primo simbolo che ricevo sul cammino. È incredibile!

Solo Marco può vedere questo

Perché Marco è questo!

L’indomani vado a vedere, il muro è perfettamente nudo.
Ho sbagliato strada ZWEI MAL una volta a sinistra, una volta a destra, eppure sono ritornato al centro. La verità sta nel mezzo.

The sun goes up
The heart beats
The woman smiles
Along the trip

GOOD MORNING! WHERE DO YOU GO FROM HERE?

sono comunque solo. Nel caldo di un deserto torrido, riesco alla fine a raggiungere insieme ad altri pellegrini, come l’armata Brancaleone, il Poliportivo di SARRIA. Ho seriamente pensato di prendere un autobus fino a Santiago!
Ma al Poliportivo non si sta male, ci sono i canarini…ARE YOU HURT SOMEWHERE? Vorrei dirle di sì, che mi fa male la vita.
Una croce nella finestra tonda in fondo alla palestra.
Un olandese che arriva dall’Olanda in bicicletta mi dice che fa il cammino perché sua moglie è morta un anno fa e lui deve trovare la forza di vivere ancora! Forse ci rivedremo a Santiago.
Al poliportivo c’è anche Iker. Festeggiamo a Kalimocho il suo compleanno.
Due chitarre e una notte.

L’indomani come per magia il territorio del deserto si è trasformato nelle nebbie del paese di MERLINO! Passo una ferrovia che dà sul nulla da una parte e dall’altra. Penso a PARIS-TEXAS nella nebbia.

Incontro il TEXANO chiropratico. Vediamo l’albero casa dove è balzato fuori con un colpo di fulmine Merlino. Dico al texano che “Merlino” deriva da merlo, un uccello che è volato via. Sciamano iniziatore. Il texano fa una foto ai campi nella nebbia, gli chiedo se c’è abbastanza luce. Gli dico della mia past life e della volta che ho visto l’aura, lui mi dice: TU HAI CHIESTO DI VEDERE, IO HO CHIESTO DI SENTIRE! Dice che lavora con le energie colorate sottili e i loro blocchi, ma certo non può fare tutto quello che vorrebbe perché WE ARE IN THESE WORLD e abbiamo sempre a che fare con le credenze superstiziose degli uomini.
Alla fine l’unico suo insegnamento: mi fa vedere che c’è la menta e c’è l’ortica. Bene male. Poi va avanti, troppo veloce per me.
Una fontana troppo profonda per farci il bagno e riuscire a ri-uscirci dopo (come un parto difficile). Un bar e una cerveza.

The doors of perception

Tutto è uno
Tutto dice sempre la stessa cosa:
uno
c’è qualcosa che non ha età
si chiama
amore
liebe
love
amour
amor

Trovo la casa sull’albero e la macchinina di plastica, mi addormento sul muro di sassi a mezz’aria, come un uccellino caduto.

DEVO ESSERE DISPOSTO A PERDERE TUTTO SE VOGLIO TROVARE QUALCOSA!

Passano le ore. Passano tanti pellegrini che mi guardano come un matto.
Mi sveglio e scopro dietro la curva c’è un bar!
Mangio come un lupo per avere l’energia giusta. Riparto.
I HAVE LOST MY HAT!
I HAVE LOST MY HEAD! penso, I WILL LOSE MY FEET.

PORTOMARIN – LA FORZA

Dopo il ponte altissimo sul fiume arrivo stremato a PORTOMARIN. Iker mi ha conservato una litera per la notte, che il rifugio è già pieno. Vengo come nascosto alla velocità della luce, al sicuro. Iker mi chiede cosa abbia. Ha visto che sono strano. Non gli dico nulla. La sera prendo una birra e vado nella piazza centrale. C’è una chiesa. Sopra la porta ci sono un diavolo a sinistra e un angelo a destra! E sopra un uomo senza faccia che regge un libro aperto. Li disegno e dentro il libro traccio il messaggio: MAN IS IDIOT!
È l’uomo che ha perso il capo fra il bene e il male, non riesce più a distinguere.

MANS ARE IDIOTS, THAT’S WHY WE ARE HERE! gli dico a un olandese seduto con una birra. Lui ride divertito. l’uomo è un idiota che non sa niente, per questo è qui!
C’è uno che mi dice TU SEI EL MEHOR! ERI SOTTO L’ALBERO CHE TE LA DORMIVI OGGI, TI HO VISTO, SIAMO PASSATI IN BICICLETTA E TU CI HAI SALUTATO.
L’indomani spero che mi sveglierò e troverò che è stato tutto un sogno!
Mi sveglio, sono rimasto solo con un altro pellegrino. Io sto in un letto di sotto, lui in uno di sopra. Ad un certo punto l’altro si sveglia, si accorge che non c’è nessuno (non mi può vedere) e tira fuori dal saccappelo un piede enorme! Mi chiedo divertito chi possa essere. Balza giù…ma è Iker! Almeno questo non è un sogno. Allora lo chiamo: IKER! Lui guarda rincoglionito l’uomo invisibile che lo sta chiamando con il suo nome. Poi mi riconosce e tranquillamente mi dice che ha perso gli occhiali!
È un Dio calante venuto per svegliarmi sul cammino!
Tutto è nelle mani di Dio

Mi fermo nel bosco. Passa Iker. Passa l’uomo in bicicletta. Gli offro delle noccioline. c’è metà angelo e metà demone! Anche dentro di me ovviamente… è la risposta giusta di oggi!

HOSPITAL DE LA CRUZ – L’APPESO

IVAN MEMEN! Ivan ricorda! È come un messaggio scritto per me: una volta una donna mi ha detto che nell’ottocento ero un monaco di S.Pietroburgo e mi chiamavo Ivan, mi sono trovato sulla soglia e sono stato come scioccato.

Vado a mangiare. Siamo a BREA.

A Brea Frodo si mette l’anello e scompare
Troppo forte la tentazione
Poi sento ridere e una voce familiare che dice: ZITTI! STA DORMENDO…mi alzo, ma sono J. Padre, J. Figlio e PEPE! Ancora loro in mio aiuto.
COME VA IL CAMINO? mi chiede Pepe. MALO Y BUENO COMO LA VIDA, gli dico,
Beh, mi rialzo e vado con loro. O CHE BONITO O CHE BONITO! Una gallina con i suoi pulcini. Loro sono veramente una forza positiva.
raggiungo PALAS DEL REI e lo faccio tutto con la boccia dell’acqua sulla testa.
A Palas del Rei passo come il re che ritorna, tutti mi guardano. Il piccolo Joachin mi crede uscito da un circo!
SE SEI INNAMORATO DEVI CREDER IN DIO! mi suggerisce il vecchio JOACHIN.
Continuo, barcollo esausto.

CASA NOVAS – LA MORTE

ALLORA TU PENSI CHE SIAMO TUTTI DEI CADUTI DAL CIELO!
YES
IT’S A GOOD TOUGHT!
LUI HA DETTO CHE VUOLE ANDARE A SANTIAGO VOLANDO!
Linda fa 40 50 chilometri al giorno!
BUT DO YOU HAVE THE WINGS? le chiedo, ride.

Notte. Doccia, riparto.
DOVE SONO IL TEMPO E LO SPAZIO? A PASSEGGIO CON I MATTI?

RIBADISO DE BAIXO – LA TEMPERANZA

Arrivo a RIBADISO DE BAIXO, paradiso di un alieno balbuziente. Conosco l’angelo protettore MICHAEL del Belgio.
Un letto per me sotto le scale. C’è anche Iker. Facciamo la pace con delle birre e la torta del pellegrino. Urliamo sotto la pioggia alle mucche perplesse.
La sera doppia partita a scacchi, IL CASO CONTINUA A GIOCARE CON IL MIO CERVELLO! Suono la chitarra sconsolato.
Di notte mi alzo, faccio l’uomo-pecora, ho paura dei bagni come se ci fosse dentro la morte, vado oltre c’è il campo e lì caco due volte, cerco di pulirmi con l’erba, guardo in alto: sono nel CAMPO ESTRELLAS! Nel campo di stelle…vado al fiume, mi lavo, torno contento a dormire.

Al di là della morte
un campo di stelle per l’uomo-pecora
Le pecore fanno BEEEEEEE’ nel campo estrellas.

Riprendo il cammino da solo. Mi fermo sul ponte di legno a sentire il suono dell’acqua che mormora. Arriva la strega Anourac.
WO IST DER BOTE? le chiedo.
Mi fa una foto con il suo bastone.
WO IST DER BOTE? DOV’E’ L’ANGELO? dice “il preguntogno”
IL PREGUNTOGNO sono io che chiedo sempre e anche il nome di questa strada su cui ora mi trovo,
Mi fermo nel bosco delle streghe. Arriva l’uomo dei boschi argentino, gli offro da mangiare, lancio i resti di cibo nel campo, chissà se le fate gradiranno?
Riparto. OGGI ARRIVERò AD ARCA come tutti nell’arca-pancia della vita, prima di arrivare in cielo,
Domani.
Ok. COSì DOVEVA ESSERE: ARRIVERO’ A SANTIAGO DA SOLO COSì COME HO INIZIATO.
Bosco.

Preghiera per le persone:
per tutti gli amici e tutti i nemici,
per tutte le persone che ho incontrato e incontrerò,
per le persone che mi hanno aiutato,
per le persone care,
per mia madre che è buona e non può essere altrimenti
per mio padre che è un bambino che sogna
per mia nonna che va in slitta sulla neve…in Russia
per Massimiliano……

Massimiliano è morto. Piango, ora, finalmente, nel bosco
trovo un bastone caduto dal cielo che mi aiuta per l’ultimo giorno
poi mi giro
sulla sinistra un albero i cui rami e rametti compongono un uovo perfetto, mi guarda…e mi risponde
Tutto è come deve essere
Qualche goccia di pioggia….Sì, PIOVI ORA!
PERDONA SIGNORE IL MIO ORGOGLIO E LA MIA INIFINITA PRESUNZIONE.
Mi fermo in questo paesino dimenticato nel tempo, con le case semi distrutte, muri, tetti, porte, finestre senza finestre, io qui potrei viverci, prendere una di queste case dove si vedono gli stipiti della porta come massi irregolari e farla diventare la mia casa…inizia a piovere finalmente!
Passa il tedesco cattivo, mentre passa mi brucio con l’ortica!
Mi immantello di giallo, i pellegrini si colorano di colori diversi, incontro il mago giallo, MA TU SEI UN MAGO gli fo, lui ride, poi mi fa annusare una foglia di eucalipto rotta, QUESTA Sì CHE è MAGIA! Che odore intenso…
Varie coppie colorate. Io ho il giallo fuori, il rosso dietro, l’arancio sotto, il blu in mano. Sono come ARLECCHINO.
Arriviamo alle porte di Santiago, poi al Monte del Gozo che a me sembra più una collina. Cammino sull’erba bruciata e sull’erba bagnata dalla pioggia, conosco il professore PEREPé, parliamo del camino.
Per finire il cammino trovo anche il vecchio hobbit SAM fedele servitore di FRODO, un omone grosso e basso con un carretto d’erba, lavora la terra ed è come se non fosse mai partito dalla sua amata verde contea. Lo saluto, mi sorride come se mi riconoscesse.
Canto:
LOS JUNTOS PEREGRINOS VANNO A SANTIAGO
AD AIUTARE LA SU POVRE MAMA!

SANTIAGO – IL DIAVOLO

Ultima corsa per la città di SANTIAGO, la gente sembra più triste, sventolo il bastone con l’eucalipto come segno di vittoria ma non mi guardano.
Una focaccia di capelli d’angelo, non vedi che piangiamo che sono morti due ragazzi di 22 anni?
Arrivo all’enorme albergo dei pellegrini. Ci sono Iker, J. figlio e P.,
L’ entrata all’albergo nell’acqua: è PIPPIN che mi beve tutta l’acqua della boccia.
you are like a poem forgot
Il giorno prima di arrivare a Santiago avevo sognato che il vecchio Joachin mi regalava un paio di calze nuove che per lui sono troppo grandi!

La città è il luogo dove i cammini si intrecciano
e non c’è una sola direzione ma un pulsare di croci

SANTIAGO è inspiegabile! È come se fossi arrivato davanti a un muro che non si può scalare, ora ci può essere solo la fede dell’innamorato sull’orlo del precipizio.

Io non vedo niente ma il graal mi guida in questa notte buia
E volo di gabbiani…
La chiave, il libro, la coppa, la croce dei templari
Nessuna bugia in faccia alla morte.

A Santiago starò 3 giorni:
1- la madre di Iker oggi compie gli anni
2- mangio il pesce con il padre JOACHIN
3- il figlio Marco è lasciato a se stesso

 

la casa del re
la T si è aperta, cosa avverrà ora?
Sciogli i lacci del cuore
Brucia la vecchia vita per una nuova

MARIA è ANDATA IN CIELO

Qui ognuno cerca la sua stella e i cammini si intrecciano e si lasciano
nel campo estrellas come in una favola…

Vado a vedere la cattedrale:
la gente abbraccia da dietro la statua del santo…DEVI ESPRIMERE UN DESIDERIO mi dice PIPPIN, MA TU LO SAI MEGLIO DI ME COSA VOGLIO!

O’FUMEIRO oscilla come un gioco enorme e pericoloso per scacciare gli spiriti maligni! Le bocche dei due pesci-verità da metterci le mani fino in fondo, indicano che tu non hai paura del mistero, e sei pronto a toccare con mano ciò che è!
Il prete che parla mi potrebbe concedere un’altra volta il dono della vista della sua aura ma sono troppo stanco forse per concentrarmi e poi l’ho già vista una volta e mi è bastato. Mi sono come rilasciato… accetto tutto quello che mi è successo e lo lascio andare via.

SANTIAGO – LA TORRE

Recupero lo zaino di 12 kili. Compro un occhio-cielo da un uomo che mi dice che sua moglie è andata in cielo.
JOACHIN adulto mi presta 5000 pesetas.
Ci perdiamo.

Notte, mi sveglio, c’è un gioco di luce sul muro! Questa volta è come la carta del matto dei tarocchi, ma con un matto che porta con se un peso-zaino eccessivo: sono io!
So che domani dovrò ripartire. Vado al gabinetto, lì c’è una ragazza giapponese come caduta per terra, sembra morta, la scuoto non risponde, mi sale un filo d’angoscia, poi lentamente vedo che sta respirando, dorme, ha solo bevuto troppo, la portiamo come un’infanta a letto. Mi sveglio, lei sta bene e sorride.
Però prima di questa notte c’è il giorno prima con io che mangio la LUBINA (il pesce più buono che abbia mangiato in vita mia) a metà con JOACHIN padre, ci sbronziamo, vado a sentire la cornamusa…è un suono incredibile che sale fino alle stelle di una giornata di sole…è ora che arriva Iker che mi tira su

Siamo sbronzi nella strada, qualcuno mi ha dato degli occhiali neri per provarmeli, mi rimangono sulla testa. J. padre Insulta i passanti, rimaniamo in tre con Iker, ci perdiamo, mi mangio un’intera torta di Santiago nella piazza della fontana fino al disgusto, ci ritroviamo. MICHAEL mi dice TAKE CARE OF HIM! Abbi cura di Iker che è veramente perso di kalimocho. Va bene, lo faccio camminare fino al parco, lì ci sono le due vecchie che mi guardano, mi avvicino, loro sono finte-vere, stanno immobili eppure gli occhi sembrano veri, MA VOI SIETE VERE O FINTE? Ridono, io sono sull’orlo del burrone e rido anch’io. Si avvicina Iker che mi ha visto parlare con le due vecchie, gli parla, poi ne tocca una, ma lei è di plastica! Caccia un urlo. Lo faccio andare oltre e insieme a me gli faccio mettere la testa nell’acqua della fontana in fondo, che senso di liberazione…ci siamo ribattezzati!
Io e Iker arriviamo a un pub celtico, decido che lui se la può cavare da solo ora, vado via con gli occhiali neri, vado a dormire.
Notte con il matto di luce e la giapponese morta-viva.

SANTIAGO – LE STELLE

Mi sveglio, colazione con J. J. P. e YUKIKO del Giappone
NEXT LIFE dichiaro.
Il matto sempre busca il suo destino.
Prendo il mio zaino, lascio il bastone con l’eucalipto e la boccia d’acqua, mi fumo una sigaretta, uscita nel fuoco.
Iker vorrebbe “‘i suoi” occhiali neri, ma, anche se glieli avrei dati sorvolando sul “suoi”, non li trovo più.

Vado verso la stazione dell’autobus, faccio la salita, mi cade la roba, la raccatto ed ecco dal cielo cadono gli occhiali neri che credevo definitivamente perduti. Lascio le due ciabatte come segno, due cani bianchi abbaiano.
Arrivo alla stazione e trovo MICHAEL l’angelo belga. Gli dico che lui arriva dal cielo, ci scambiamo del cibo fraterno,
Gli chiedo da dove viene il suo cognome MEULEMAN, DA NIENTE, mi chiede del mio, gli dico che deriva dai SERPENTI, DO YOU LIKE SNAKES? Mi fa un pò turbato, NO, lo rassicuro.
OK. Ora parto. Lascio Santiago.

PENSO CHE SI DEVE LASCIARE QUALCOSA A SANTIAGO
BEHIND THE LITTLE JESUS THERE IS A LITTLE LITTLE LITTLE SHOP VERY CHEAP dove puoi comprare a buon mercato un pò di spirito santo…
La giapponese morta-viva che ride
Le due vecchie di plastica che ridono
La carta del matto con lo zaino

DONT WORRY CAUSE EVERY LITTLE THING GONNA BE ALRIGHT! THESE IS A MESSAGE FOR YOU!

Il caffellatte sui pantaloni nella stazione di Barcellona mi avverte che il circolo si è compiuto.

LUNA

Il prete che parla inizia a mostrarmi l’aura bianca, sono completamente arreso, credo veramente che il fumeiro mi cada sulla testa o possa ammazzare passando quella donna in prima fila, prendo l’ostia in bocca, prima è secca e rigida, subito dopo si scioglie diventando una parte di me, la terza via passa dalla gola e va dentro con il sangue e il corpo del pesce salvatore Cristo, rendo le 5000 pesetas a JOACHIN, mi dice che sono il diavolo, NO, NON DIRE COSì, perché? Ognuno può essere il diavolo o l’angelo per un altro? La giapponese la tiriamo su, io le tengo la testa e passiamo dalla porta stretta come una nascita o rinascita dopo la morte, dobbiamo farla nascere!

Come tutto è una proiezione all’esterno, o è la realtà più grande di noi?
C’è qualcosa che va oltre la nostra piccola comprensione delle cose, ognuno è un’icona per gli altri. Il gioco deve avere delle leggi così semplici che nessuno riesce a scorgerle, ma solo forse per alcuni istanti di sospensione dell’incredulità… ognuno è half, la metà di tutto.

SOLE

A Santiago il mago giallo mi da un foglietto con UN DIPINTO, mi dice, DI UN PITTORE FIORENTINO; la figura tiene un libro aperto che dice in uno strano latino:

BEATUS VIR QUI RUFERT TEMPTATIONES
QUIA CURA PROBAT FAERIR
ACCIPIET CORONAM VITAE

Io l’ho tradotto così:

BEATO L’UOMO CHE RIFIUTA LE TENTAZIONI
Perche’ CON LA CURA-ATTENZIONE ESCE A “FERIE” (IL MONDO FATATO)
E PRENDE LA CORONA DELLA VITA

il matto arlecchino idiota innamorato
il matto può essere tutto
questa è la sua dannazione

IL MONDO

Siamo come astronauti alieni che parlano altre lingue e sono in missione speciale sulla terra, ma gli uomini che ci guardano non hanno, anzi è come se riconoscessero in noi una parte di se stessi, così ci salutano come portatori del messaggio antico.

NASCITA
dopo aver percorso mille volte quel percorso come mille percorsi diversi
decisi che la mille e uno sarebbe stata la prima e l’ultima volta
e avrebbe ricongiunto nel suo specchio l’oceano delle necessità

come un corpo di parole può diventare un’immagine

mi vestirò di parole e immagini non dette
finché il tessuto dei sogni si riveli ai non vedenti

 

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