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9 Racconti/Romanzi brevi che mi sono rimasti in testa per un sacco di tempo

1887 il fantasma di Canterville (Oscar Wilde)
1920 l’ultima estate di Klingsor (Hesse)
“Arte significa: dentro a ogni cosa mostrare Dio. Il principio di ogni arte è l’amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d’amore dell’artista.”
Verissimo: L’ARTISTA IN PRIMO LUOGO è un INNAMORATO, DEVE AMARE, perché altrimenti l’arte perde qualsiasi significato, si svuota, perde le radici!

1939 la leggenda del santo bevitore “l’opera d’arte è proprio come la vita” (Roth)
1949 l’Aleph (Borges)
1950 il pranzo di Babette (Blixen)
1966 il Colombre (Buzzati)

1888 il gigante egoista (Oscar Wilde)
“Chi ha osato ferirti?”.
Sulle palme delle mani del bambino c’erano i segni di due chiodi, e i segni di due chiodi erano anche sui suoi piedini.
“Chi ha osato ferirti? – gridò il Gigante. – Dimmelo affinché io possa prendere la mia grande spada e ucciderlo”.
“No! – rispose il bambino. – Queste sono le ferite dell’Amore”.
“Chi sei tu?” domandò il Gigante, mentre uno strano timore lo prendeva, e si inginocchiò davanti al bambinetto.
Il bambino sorrise al Gigante e gli disse:
“Tu una volta mi hai permesso di giocare nel tuo giardino, oggi verrai con me nel mio giardino, che è il Paradiso”.
E quando i bambini, quel pomeriggio, vennero a giocare trovarono il Gigante che giaceva morto sotto l’albero, tutto coperto di fiori bianchi.

 


1915 la metamorfosi (Kafka)


1842 il pozzo e il pendolo (Poe)