Alcuni antichi mazzi da gioco indiani hanno dagli otto ai dieci semi e dodici carte per seme, numerate da uno a dieci più due figure.
I simboli che indicano il seme somigliano ad altrettante incarnazioni o “avatares” di Vishnù, uno dei componenti la trinità indiana: L’ultima incarnazione, Kalki o il Cavallo Bianco, deve ancora avvenire e segnerà la fine dell’era attuale. I simboli che abbiamo elencato potevano subire numerose variazioni, il che ne rende difficile il riconoscimento.
Le 10 incarnazioni:
1 Matsya – pesce
2 Kurma – tartaruga
3 Varah – cinghiale
4 Nara-Simba – leone
5 Vamana – nano o giara
6 Paracu-Rama – accetta
7 Rama-Chandra – freccia
8 Krishna – mucca
9 Buddha – tritone
10 Kalki – spada o cavallo bianco
mi kha El? “chi (è) come Dio?”, il grido di battaglia dell’Arcangelo nella lotta contro i demoni.
Il fegato etrusco
zic = scrivere
zic-n = lo scritto, lo scrittore
zic-n-ce = egli ha scritto
mi = io , mini = me (ogg.
un = te (ogg.).
une = in te, per te.
unuχ = voi.
an per gli “umani” e in per i “non umani”
40 Dei etruschi incisi nel bronzo fra cui Cautha Sol invictus
Il labirinto di Simone Weil
La bellezza del creato è l’entrata del labirinto. L’imprudente che vi entra, dopo pochi passi non sarà più capace di ritrovare l’uscita. Sfinito, senza nulla da mangiare né da bere, circondato dalle tenebre, separato dai suoi e da tutto ciò che ama e conosce, cammina alla cieca, senza speranza, incapace perfino di rendersi conto se veramente cammina o se gira su se stesso. Ma questa sventura è nulla in confronto al pericolo che lo minaccia. Se non si perde d’animo, infatti, se continua a camminare, arriverà senza dubbio al centro del labirinto. E qui Dio lo attende per divorarlo. In seguito ne uscirà, ma cambiato, trasformato, poiché sarà stato mangiato e digerito da Dio. Resterà allora vicino all’entrata, per spingervi con dolcezza coloro che vi si accostano.
L’umiltà è soprattutto una qualità dell’attenzione.
Ankh ☥ – piramide > Iside e Osiride
arca > Noè
arca dell’alleanza > Mosè
palo per accecare il ciclope (ignoranza) = apertura del terzo occhio > Ulisse
mangia le rose di Iside per tornare umano > Lucio (asino d’oro)
trova il Graal = saggezza > Perceval
doppia piramide (vuota e piena) + rosa = inferno, purgatorio e paradiso > Dante
anello dell’invisibilità > Bilbo Baggins
spada laser (excalibur moderna) > Luke Skywalker
cicatrice a forma di fulmine della maledizione senza perdono (Abracadabra) > Harry Potter
IL MISTERO DELLE CATTEDRALI (Fulcanelli)
OCA
Il nostro Mercurio filosofico è l’uccello d’Ermes che viene chiamato anche Oca o Cigno e talvolta anche Fagiano…
ANK
la pianta dei grandi edifici religiosi del medioevo, con l’adozione di un’abside semicircolare o ellittica saldata al coro, segue perfettamente la forma del segno ieratico egiziano della croce ansata, che si legge ank, ed indica la Via universale nascosta nelle cose… l’equivalente ermetico del segno ank è l’emblema di Venere…
LABIRINTO DI SALOMONE
Il labirinto delle cattedrali, o labirinto di Salomone, è «una figura cabalistica che si trova anche sul frontespizio di alcuni manoscritti alchemici e che fa parte delle tradizioni magiche attribuite a Salomone. È una serie di cerchi concentrici, interrotti in certi punti, in modo da formare un percorso bizzarro ed inestricabile».
FUOCO DI RUOTA
Nel medioevo, il rosone centrale dei portici si chiamava Rota, la ruota.
Ora, la ruota è il geroglifico alchemico del tempo necessario alla cottura della materia filosofale e, in seguito, rappresentò la cottura stessa. Il fuoco sostenuto, costante ed eguale che l’artista mantiene giorno e notte durante questa operazione, è chiamato, perciò, fuoco di ruota..
La rosa rappresenta da sola la durata del fuoco e la sua azione.
STELLA
Nell’iconografìa simbolica la stella serve ad indicare sia il concepimento che la nascita. Spesso la Vergine è rappresentata cinta da un’aureola di stelle.
Un tempo, le camere sotterranee dei templi servivano come dimora per le statue di Iside, ed esse diventarono, al tempo dell’introduzione del cristianesimo in Gallia, quelle Vergini nere che il popolo, ai giorni nostri, circonda d’una venerazione tutta particolare…
è «una sostanza nera, pesante, friabile, fragile, che ha l’aspetto d’una pietra e può essere frantumata in piccoli pezzi proprio come una pietra».
Chartres, con la sua Vergine sotterranea, è considerata la più antica meta dei pellegrinaggi..
Iside, Cerere, Cibele: tre teste sotto lo stesso velo.
Un tempo, Notre-Dame de Paris innalzava la sua maestà in cima ad una scalinata di undici gradini.
la cattedrale di Siviglia conserva un san Cristoforo colossale e affrescato ….Crìsoforo: che porta l’oro
La pazienza è la scala dei Filosofi
«Su di un tavolo, all’altezza del petto dei Magi c’erano, da un lato un libro o un in sieme di fogli o lamine d’oro (il libro di Thot) e dall’altro lato un vaso pieno d’un liquore celeste-astrale, composto per un terzo di miele selvatico, d’una parte d’acqua terrestre e d’una parte d’acqua celeste… Il segreto, il mistero, dunque, stava nel vaso.»
«Salve, o radice, attraverso la quale la Luce ha brillato sul mondo.»
Mentre il sangue cola dalla ferita benedetta del Cristo e la Vergine preme il suo virgineo seno, il latte ed il sangue zampillano e si mescolano, diventano Fontana di Vita e Sorgente di Bene
Chiunque beva di quest’acqua, se vi aggiunge la fede, starà bene
SPECCHIO
Alchemicamente, la materia prima, quella che l’artista deve prescegliere per iniziare l’Opera, è chiamata Specchio dell’Arte…. Nel suo regno c’è uno specchio nel quale si può vedere tutto il mondo
diventa in seguito l’Albero della Vita, Elisir o Pietra filosofale, capolavoro della natura aiutata dalla capacità umana, puro e ricco gioiello alchemico