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1969: il mulino di Amleto macina le stelle nel mare cosmico girando le 12 costellazioni dell’eclittica

l’instaurarsi dell’obliquità dell’eclittica è l’inizio del tempo misurabile, e Saturno (mesopotamico Enki/Ea, egizio Ptah) instaurò tale obliquità perché è il pianeta più esterno e più vicino alla sfera delle stelle fisse.

AMLETO (AMLODI senza lode?)

= Kullervo (nel Kalevala che racconta la forgiatura e la conquista di un grande mulino chiamato Sampo che ha un coperchio pieno di figure (lo zodiaco), Allora il fabbro Ilmarinen arrestò i suoi passi, stupito dal pino con l’Orsa Maggiore tra i rami e la luna sulla cima.)

poi incominciarono a smuovere il Sampo, a inclinare il coperchio figurato.
si rompe il Sampo (dal sanscrito Shambha, « palo, pilastro ») in pezzi…
navigò nella gola del maelstrom, nella bocca del maelstrom, nella strozza del maelstrom, nel gozzo del mostro del mare.

= Krishna nipote perseguitato di uno zio crudele…

= Kay Khusraw (sovrano dell’Ariete era il titolo ufficiale del potere supremo in Iran) dice:

« Il mondo intero è il mio reame, tutto è mio, dai Pesci giù fino alla testa del Toro ».

  • 5 pianeti (nel gioco reale di UR bisogna far arrivare a meta i 5 pianeti, sulla scacchiera delle 12 costellazioni). ma anche i 7 gradoni delle ziggurat babilonesi rappresentavano i 7 pianeti.
  • Kronos-Satumo è stato ed è tuttora colui che possiede la scala metrica, colui che fornisce le misure, di continuo, poiché egli è « l’originatore dei tempi ».
  • nel Mahabhàrata Skanda (alla lettera, « colui che salta » o « colui che saltella ») è il pianeta Marte anche rappresentato da Sansone e dal giapponese Susanowo.
  • Efesto lo Zoppo sorprende la moglie Afrodite a letto con Ares e immobilizza la coppia con una rete per esibire la loro vergogna agli altri dèi… doveva riferirsi a una congiunzione di Marte e di Venere, congiunzione nelle Pleiadi.
  • Il caduceo, il volto di Tlaloc e Humbaba un dio degli intestini non possono indicare che Mercurio, che gira intorno al sole in 87 giorni
  • 7 stelle dell’orsa
  • 12 costellazioni dello zodiaco, che gira sull’eclittica come un immenso MULINO compiendo il grande anno in 26.000 anni
  • 9 cieli. La presenza di nove cicli, invece che sette, entro la sfera delle stelle fisse deriva dall’abitudine di comprendere fra i pianeti anche la testa e la coda (entrambe invisibili) del Drago, vale a dire i nodi lunari (le congiunzioni e opposizioni che si verificano in prossimità di essi causano le eclissi di sole e di luna),
  • il gigante cieco Orione, chiamato anche Nimrod il Cacciatore, brandisce le Iadi (stelle nella testa del Toro) e muove il Mulino delle Stelle, al pari di Talos, il bronzeo gigante cretese

la via del cielo

Gli gnostici non sono mai stati degli innovatori. la loro parola-chiave = conoscenza della via. E la « Via »che si doveva imparare a memoria è quella che conduce « fuori e in alto » attraverso le sfere dei pianeti, oltre le minacciose torri di guardia dello zodiaco, fino alla desiata Luce senza tempo al di là della sfera delle stelle fisse, sopra la Polare: al di là e ai di sopra di ogni cosa, dove risiede eternamente il dio ignoto.

Per gli antichi egizi molte delle creature celesti cercano di ostacolare il viaggiatore in tutti i modi; ad esempio, cercano di rubare al morto il testo senza il quale egli sarebbe perduto, e la loro condotta, da come ci viene descritta nei testi sull’Aldilà, è nel complesso strana. Cosi, nel capitolo xxxil del libro dei morti, li coccodrillo dell’Ovest è accusato di aver divorato certe stelle; ma l’anima ben premunita sa come affrontare i mostri celesti: il viaggiatore si rivolge al coccodrillo del Nord con queste parole: • Va’ indietro, perché la dea Selkis è dentro di me e io non l’ho ancora data alla luce». La dea Selkis è la costellazione dello Scorpione, Per quanto concerne il serpente Sata, « i cui anni sono Infiniti che dimora ai più lontani estremi della terra che ogni giorno rinnova la sua giovinezza » Libro dei morti, c’è da sospettare che egli rappresemi la sfera di Saturno: quanto al millepiedi, poi, è assai difficile rapportarlo a un « corpo » che non sia la Luna o Mercurio; quel che è certo è che non si tratta di una costellazione.


Il cosmo era un unico vasto sistema pieno di ingranaggi che contenevano altri ingranaggi, enormemente intricato nei suoi collegamenti e paragonabile a un orologio dai molti quadranti. Le sue funzioni apparivano e scomparivano dappertutto nel sistema, come strani cucù d’orologio, e attorno a esse venivano intrecciati racconti meravigliosi per descriverne il comportamento; ma, proprio come avviene con le macchine, non è possibile comprendere la singola parte fino a quando non si è compreso il modo io cui tutte le parti sono collegate fra loro nel sistema.

Innanzi tutto, che cos’era la « terra »? Nel senso più generale, la « terra » era il piano ideale passante per l’eclittica. La terra emersa, più specificamente, era il piano ideale passante per l’equatore celeste. In tal modo l’equatore divideva in due metà lo zodiaco che era disposto lungo l’eclittica e inclinato rispetto ad esso di 23 e 1/2 ° di queste zone, la prima, ossia la fascia settentrionale dello zodiaco che si estende dall’equinozio di primavera a quello di autunno, era « terra emersa *; l’altra, ossia l’arco meridionale che si estende dall’equinozio d’autunno a quello di primavera passando per il solstizio d’inverno, rappresentava le « acque sottostanti » il piano equinoziale.

Al Tempo Zero (diciamo, verso il 5000 a.C. una data approssimativa che ha le sue giustificazioni) il sole era nei Gemelli; poi passò lentissimamente dai Gemelli al Toro, indi all’Ariete e infine ai Pesci, dove si trova tuttora e dove continuerà a rimanere per alcuni secoli ancora. La nostra età è segnata dall’avvento di Cristo il Pesce. Virgilio, poco prima dell’Anno del Signore, la salutava con le parole « nasce di nuovo una grande serie di secoli », che gli procurarono Io strano titolo di profeta del cristianesimo. L’età precedente, quella dell’Ariete, era stata annunziata da Mosè disceso dal Sinai « con le due corna », cioè incoronato con le corna dell’Ariete, mentre il suo gregge disobbediente sì ostinava a danzare intorno al « vitello d’oro », meglio inteso come un « toro d’oro », il Toro.

Precessione degli equinozi

  • 6.600 a.C. GEMELLI egiziani
  • 4.400 a.C. TORO sumeri babilonesi
  • 2200 a.C. ARIETE il vello d’oro, Mosè, greci e romani
  • 0000 PESCI Cristo
  • 2200 AQUARIO

la Grande Piramide, cosi scrupolosamente allineata, non è orientata sulla nostra stella polare, bensì su alpha Draconis. che 5000 anni fa occupava la posizione al Polo.

nel Rg-Veda, dove è detto che gli dèi stessi s’aggirano come ayas, gettate di dadi, e diventa ancora più comprensibile se si considera che il nome delle età del mondo in India (yuga) è stato tratto dalla terminologia del gioco dei dadi. …In vari tipi di « protoscacchi » sì faceva uso ad un tempo della scacchiera e dei dadi: il numero della gettata determinava la pedina da muovere.