L’Acqua ascolta le parole, la musica, e congelando esprime cristalli diversi
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Masaru Emoto (Yokohama, 22 luglio 1943 – Yokohama, 17 ottobre 2014) era un cacciatore di memoria, un uomo che cercava risposte nell’osservazione e nell’esperienza. Intuì come l’acqua potesse rimanere impressa a seconda dell’esperienza che viveva creando una sua storia e da qui la memoria.
Mise a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d’acqua.
Mostrò all’acqua parole, simboli, immagini e suoni. Scrisse in giapponese, ma anche in altre lingue: amore, grazie, sciocco, io ti uccido, angeli, diavoli, saggezza, cosmo. Le fece vedere foto della terra, dei delfini, del sole, di un terremoto, le montagne, Stonehenge, ascoltare Mozart, Bach, Chopin, Beethoven, i Beatles, Elvis Presley, Heavy Metal e musica da tutto il mondo. Ha esaminato acqua che ascoltava pregare, acqua delle sorgenti e acqua degli acquedotti di varie città.
Scrisse che quando l’acqua congela, le molecole dell’acqua si accorpano sistematicamente e formano i nucleoni del cristallo. Questo si stabilizza solo se ha la struttura di un esagono, poi cresce e diviene un cristallo visibile. Questo è il decorso naturale. Se noi però forniamo all’acqua informazioni non naturali, non può formarsi nessun cristallo esagonale armonico. Le parole ‘grazie’, ‘amore’, ‘gratitudine’, sono una parte dei principi di base della natura. Per questo il cristallo forma la figura tradizionale di un bell’esagono. Invece la parola ‘sciocco’ non esiste in natura; è un termine innaturale coniato dall’uomo.